Il PAESAGGIO

Il mito, la storia e la natura hanno reso questo luogo famoso sin dall'antichità attraverso le opere di artisti e le entusiastiche descrizioni di viaggiatori stranieri, poeti ed annalisti per la presenza del Papiro che da secoli vegeta rigogliosamente lungo le sponde del Ciane, conferendo al paesaggio una magica atmosfera.

Tutto ciò deriva da secoli di trasformazioni: nell'era quaternaria, quando la Sicilia completò la sua formazione geologica, in questa zona posta a Sud del territorio di Siracusa, si costituì un bacino sulle cui rive si trovavano le attuali contrade Cretazzo, Cardona, Moldava e Rinaura.

Nel bacino si versavano le acque di drenaggio dei terreni circostanti e il piccolo fiume Ciane era alimentato dalle sorgenti Pisma e Pismotta. La zona era dunque un'estesa palude, chiamata Syraka, resa insalubre dalla malaria e dai miasmi emanati dalla vegetazione in putrefazione.

Durante l'assedio di Siracusa da parte degli Ateniesi nel 414 a. C. l'esercito comandato da Nicia venne decimato dalla malaria; la stessa sorte toccò ai Cartaginesi che nel 395 a. C. si erano accampati nei pressi della palude. Sfruttando tale situazione, il tiranno Dionigi non ritenne di cingere di mura questa parte della città, come aveva fatto per il resto della Pentapoli.

L'opera di bonifica della palude iniziò nel 1875 con l'utilizzo dei materiali delle demolite fortificazioni spagnole di Ortigia. Le piogge frequenti però determinavano l'allagamento della zona per cui nel 1890 lo Stato intervenne per il risanamento completo dell'area con la costruzione di canali artificiali e il Ciane, che fino ad allora era stato un affluente dell'Anapo, ebbe una foce autonoma.

foto di Saverio Sciandrello