Famiglia: Simaroubaceae
Volgare: Ailanto
Siciliano: Summàcco americànu
Italiano: Albero del Paradiso
Francese: Ailanthe
Tedesco: Götterbaum
Inglese: Tree of heaven
Spagnolo: Arbor de cielo
Proprietà officinali: Antidiarroiche, Antielmintiche, Antisettiche, Astringenti
Descrizione: Portamento E' un albero con una chioma tondeggiante, alto fino a 20 m, con corteccia grigio-cenere ampiamente cosparsa di lenticelle biancastre. Foglie Le foglie, imparipennate, sono composte da una rachide, lunga 50 cm e talvolta di più, e da 15-25 foglioline oblunghe, acuminate all' apice, totalmente glabre ad eccezione del margine che è provvisto di una serie di peli sottili. Tutta la pianta e in particolare le foglie emanano un odore sgradevole. Fiori I fiori, che compaiono in maggio-giugno, sono riuniti in pannocchie giallo-verdastre poste al termine dei rami; i singoli fiori hanno un calice a cinque lobi e cinque petali di colore verdastro. Frutti I frutti sono delle samare con una larga ala membranacea riunite in gruppi da due a cinque su un peduncolo comune. Dove si trova Questa pianta è originaria della Cina da dove, nel 1751, fu introdotta in Inghilterra e successivamente, nel 1760, in Italia come nutrimento di un Bombice, che forniva un'eccellente seta, di cui si tentava l'allevamento. Fallito questo tentativo, la pianta è rimasta e per la sua naturale adattabilità si è naturalizzata; ora è facile trovarla un pò dovunque in tutta Italia, dal mare fino alla regione submontana. La droga La corteccia dei rami giovani. Quando si raccoglie La corteccia si raccoglie in primavera (marzo-aprile) o in autunno (ottobre-novembre), tagliandola in strisce con il coltello. Come si conserva La corteccia si divide in pezzi della lunghezza di 5-10 cm e si essicca al sole; si conserva in sacchetti di carta o di tela.
Principi attivi: Principi attivi: mucillagini, resine, olio essenziale, glucosidi, tannini, saponine. L'Ailanto è una pianta che proviene dall'Oriente, e di là ci sono pervenute anche le prime notizie inerenti alla sua attività. L' impiego più valido della corteccia è quello contro talune forme infettive intestinali (in particolare le amebe) e contro i vermi intestinali. Le preparazioni a base di Ailanto hanno la caratteristica di essere molto amare e di dare talvolta nausea e senso di depressione. Tutto ciò, ma soprattutto il fatto che i disturbi contro cui era impiegata sono ormai poco diffusi, ha fatto preferire all'Ailanto altre sostanze più specifiche e prive di effetti secondari. Le dosi per uso interno sono date a scopo informativo e per indicare concentrazioni che non si devono assolutamente superare. Per il suo contenuto in tannini e saponine il decotto di Ailanto può essere usato come astringente antiseborroico, dopo lo shampoo, per sciacquare i capelli grassi. Uso interno: la corteccia Come astringente intestinale. Decotto - 3 g in 100 ml di acqua. Due tazze al giorno. Uso esterno: la corteccia Per capelli grassi. Decotto - 3 g in 100 ml di acqua. Fare sciacqui dopo lo shampoo.