Famiglia: Adiantaceae
Volgare: Capelvenere
Siciliano: Capìddu vènniru, Putrusìnu di (ri) muru
Italiano: Adianto
Francese: Capillaire de Montpellier, Cheveux de Vénus
Tedesco: Capillärkraut, Frauenhaar, Krullfarn, Venushaar, Minnenhaar
Inglese: Venus's hair, Maidenhair, Lady's hair
Spagnolo: Culantrillo de pozo, Capilera
Proprietà officinali: Antinfiammatorie, Aromatizzanti, Decongestionanti, Emollienti
Descrizione: Portamento E' una piccola felce perenne con un rizoma strisciante e variamente ramificato; nella porzione superiore è coperto di squame triangolari di colore nerastro, da quella inferiore partono le radici. Foglie Le foglie, dette più propriamente fronde nel caso delle felci; sono inserite all'apice del rizoma con un lungo e sottile picciolo, bruno lucido; hanno il contorno ovale, sono bi- o tri-pennatosette; le foglioline hanno un corto picciolo, sono di forma ovale asimmetriche, la base è cuneata mentre l'apice è variamente inciso in piccoli lobi. Le foglioline sono di colore verde chiaro con le nervature più scure e sporgenti, la consistenza è cartacea. Il margine ripiegato delle foglioline protegge delle formazioni, dette sori, dove si producono le spore. Dove si trova Il Capelvenere cresce nei luoghi umidi di tutta Italia fino alla zona submontana; si trova nelle fessure delle rocce soggette a stillicidio, vicino alle cascate, all'imboccatura delle grotte, nei pozzi; preferisce le rocce calcaree. La droga Le fronde. Quando si raccoglie Le fronde si raccolgono in giugno-luglio recidendole alla base del picciolo. Come si conserva Le fronde si possono essiccare in strati sottili o riunite in mazzetti ottenuti legando insieme i piccioli. L'essiccamento va condotto in luogo aerato e assolutamente all'ombra. Si conservano in recipienti di vetro o porcellana lontano dalla luce.
Principi attivi: Principi attivi: tannini, sostanze amare, piccole quantità di olio essenziale, mucillagini. Il Capelvenere è una delle piante più utili per combattere i sintomi del raffreddore, della tosse e dell' influenza, con un'attività particolare sui fatti bronchiali che talvolta ne conseguono; le valide proprietà decongestionanti ed espettoranti ne fanno, ancor oggi, un utile coadiuvante delle moderne terapie. Questa pianta, di cui si usano le fronde, può essere alternata, associata o sostituita con altre droghe aventi analoghe caratteristiche, in particolare Altea e Liquirizia. Il sapore gradevole e ben accetto dell'infuso ne suggerisce un uso confortante in forma di tisana, cioè in forma meno concentrata dell'ordinario, per esempio a 1%. Per il suo contenuto in tannini, il Capelvenere ha un impiego cosmetico tradizionale per frizioni sul cuoio capelluto grasso e con forfora. Uso interno: le fronde Per tossi, raffreddori, raucedini, catarri bronchiali. Decotto (o infuso) - 2 g in 100 ml di acqua. Due tazze al giorno. Tintura - 20 g in 100 ml di alcool a 20°. Due - tre cucchiai nell'arco della giornata. Uso cosmetico Il decotto fatto con 10 g di droga in 100 ml di acqua (o la tintura) sono utili per frizionare quotidianamente il cuoio capelluto onde prevenire la forfora e sgrassare i capelli.