Famiglia: Rosaceae
Volgare: Cariofillata
Siciliano: Garufalàta, Garufalària, Erva bbinidìtta
Italiano: Ambretta, Garofanaia
Francese: Herbe bénie, Herbe de Saint Bénoît
Tedesco: Gekaryophyllen
Inglese: Herb-bennet
Spagnolo:
Proprietà officinali: Astringenti, Digestive, Emmenagoghe
Descrizione: Portamento E' una pianta erbacea vivace con un robusto rizoma; il fusto, alto fino a 60 cm, è coricato sul terreno nella parte basale, per l'altra parte è eretto; tutta la pianta è pelosa, quasi ruvida per la presenza di peli rigidi. Foglie Le foglie basali, raggruppate in rosetta, hanno un picciolo corto e sono irregolarmente pennate, la fogliolina terminale è più grande delle altre; le foglioline, intercalate tra grandi e piccole, sono di forma ovale con il margine variamente dentato. Le foglie del fusto sono sessili e variamente conformate, da tre foglioline a foglie divise in tre lobi. Fiori L'infiorescenza è formata dalla parte terminale del fusto variamente ramificata; i fiori, grandi fino a 2 cm, hanno cinque piccoli sepali triangolari e cinque petali di colore giallo oro. Frutti I frutti, in forma di acheni, sono coperti da una leggera peluria. Dove si trova Questa specie è diffusa in tutta Italia dalla zona mediterranea alla zona montana; si trova nei boschi, nelle macchie e in genere in tutti i luoghi ombrosi e freschi. La droga Il rizoma. Quando si raccoglie Il rizoma si raccoglie in marzo-aprile, prima che la pianta entri in attiva vegetazione, oppure in ottobre-novembre quando la porzione aerea si è seccata completamente. Si scava con una zappetta, si taglia al colletto per eliminare i residui delle foglie, si recidono le radichette laterali, si lava per togliere la terra e si taglia in pezzi di qualche centimetro di lunghezza. Come si conserva Il rizoma si essicca al sole e si conserva in sacchetti di carta o di tela.
Principi attivi: Principi attivi: il glucoside geina, olio essenziale, tannini. Le proprietà della Cariofillata sono soprattutto quelle di stimolare l'appetito e il buon funzionamento dell'apparato digerente. Sotto questo profilo essa è utile nei casi di inappetenza e di atonie dell'intestino che sono caratteristiche delle persone deboli o convalescenti. Il contenuto in tannini della Cariofillata determina inoltre un buon potere astringente delle sue preparazioni per uso interno ed esterno. All' interno viene usata nei casi di diarrea, infiammazioni del tubo digerente, catarri intestinali. Per uso esterno se ne fanno collutori e gargarismi per le infiammazioni della bocca, per attenuare nevralgie e dolori di denti. Alla Cariofillata vengono anche attribuite proprietà emmenagoghe e febbrifughe. Taluni autori suggeriscono un uso moderato di questa pianta poiché dosi elevate possono dare disturbi allo stomaco e all'intestino. Uso interno: il rizoma Per stimolare la digestione, frenare le diarree, evacuare i catarri intestinali. Decotto - 3 g in 100 ml di acqua. Due tazzine al giorno. Tintura - 20 g in 100 ml di alcool a 60° (a macero per 8 giorni). Venti gocce generalmente prima dei pasti. Tintura vinosa - 2 g in 100 ml di vino (a macero per 5 giorni). Un bicchierino generalmente prima dei pasti.