Famiglia: Papaveraceae
Volgare: Celidonia
Siciliano: Cirilonia
Italiano: Erba da porri, Erba dei porri
Francese: Chélidoine, Herbe aux verrues
Tedesco: Schöllkraut, Schwalbenkraut
Inglese: Celandine, Swallow Wort
Spagnolo: Golondrinero, Celidueña
Proprietà officinali: Antispasmodiche, Caustiche, Sedative
Descrizione: Portamento E' una pianta erbacea perenne con un rizoma ramificato lungo 10 cm, la corteccia è bruna o rossiccia , l'interno è giallo; il fusto, alto 50-70 cm, è eretto, ramificato con i nodi ingrossati e provvisto di lunghi peli. Tutta la pianta contiene un latice giallo-aranciato ad azione caustica. Foglie Le foglie sono alterne, imparipennate, con due-cinque paia di foglioline ovali inegualmente dentate a base cuneata, delle quali la terminale è normalmente più grande delle altre e spesso divisa in tre lobi. Le foglie inferiori e quelle basali hanno un picciolo, le superiori sono sessili; il colore è verde cinereo con la superficie inferiore più chiara. Fiori I fiori sono riuniti in piccole ombrelle opposte alle foglie e al termine del fusto; il calice è formato da due sepali precocemente caduchi, la corolla ha quattro sepali ovali di colore giallo intenso. Frutti Il frutto è una capsula allungata simile a una siliqua, lunga 3-5 cm, che contiene numerosi semi ovoidali di colore nero lucente punteggiati di chiaro e con un ingrossamento carnoso bianco. Dove si trova E' diffusa in tutta Italia dalla regione mediterranea a quella montana; si trova nei luoghi ombrosi, nelle siepi, nei boschi e nelle zone ruderali. La droga La porzione aerea della pianta. Quando si raccoglie La pianta si raccoglie in primavera (aprile-giugno), all'inizio della fioritura, recidendola a 10-20 centimetri da terra in modo da lasciare via la parte indurita del fusto. Come si conserva Il materiale raccolto si riunisce in mazzetti non molto serrati che si appendono a seccare all'ombra in locale aerato; si conserva quindi in sacchetti di tela o di carta.
Principi attivi: Principi attivi : gli alcaloidi chelidonina, sanguinarina, protopina, resine, mucillagini. La Chelidonia è senz'altro la pianta da usare con maggior cautela fra quelle citate in questa rassegna. La sua fama, molto grande nei secoli scorsi, si è ravvivata in questi anni grazie ad alcune pubblicazioni che però ne raccomandano solo l'uso esterno. La Chelidonia contiene diversi principi attivi, ma i più noti e studiati sono quelli aventi attività antispasmodica delle vie biliari. Infatti un positivo impiego terapeutico della Chelidonia, secondo gli autori più moderni, è stato accertato per le affezioni del fegato e della cistifellea quali l' ittero catarrale, la cirrosi epatica, le colecistopatie e, in generale, le affezioni croniche dell' apparato digerente. Oltre a queste dimostrate proprietà, la tradizione attribuisce alla Chelidonia quelle di rischiarare la vista (cornee opache), di bruciare verruche e porri e di estirpare calli, nonché di depurare l'organismo ed esercitare un'azione diuretica e lassativa. Questa pianta è comunque da usare sotto il controllo del medico che potrà suggerirne le indicazioni e le dosi. Evitare la raccolta e la detenzione.