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LE PIANTE OFFICINALI: Cynoglossum officinale L.

Famiglia: Boraginaceae

Volgare: Cinoglosso

Siciliano: Nucìddi calìati

Italiano: Lingua di cane, Erba vellutina

Francese: Cynoglosse officinal, Langue de Chien

Tedesco: Hundzunge

Inglese: Dog's tongue

Spagnolo: Cinoglosa, Lengua da Perro


Proprietà officinali: Astringenti, Sedative, Vulnerarie

Descrizione: Portamento E' una pianta erbacea biennale; nel primo anno produce una rosetta di foglie fra le quali, nel secondo anno, sorge il fusto alto fino a 60-80 cm; tutta la pianta è coperta di morbidi peli grigiastri. Foglie Le foglie inferiori, riunite in rosetta, sono oblungo-lanceolate, acute all'apice e gradatamente ristrette nel picciolo; al momento della fioritura sono secche. Le foglie del fusto sono lanceolate e acute all'apice, cortamente picciolate o sessili e amplessicauli. Tutte le foglie hanno il margine intero e la superficie coperta da una soffice peluria biancastra. Fiori L'infiorescenza è una pannocchia composta da numerosi racemi; il calice è diviso in cinque sepali lanceolati, la corolla è glabra, tubulare in basso e divisa in alto in cinque lobi ovali; il colore è rosso scuro o violaceo, talvolta azzurro. Frutti Il frutto è formato da quattro acheni ovoidali racchiusi nel calice persistente; il suo peduncolo alla maturazione si incurva verso il basso. Gli acheni sono coperti da robusti peli spinescenti. Dove si trova E' diffuso nella zona submontana e montana, raramente nella pianura padana; cresce nei boschi, nei pascoli, lungo le strade e nei campi. La droga Le radici. Quando si raccoglie Le radici si possono raccogliere già nell'autunno del primo anno di vegetazione o, meglio, nella primavera successiva, in maggio-giugno, prima che la pianta fiorisca; si scavano con la zappa, si recidono le radichette laterali e si lavano. Le radici grosse si tagliano in pezzi di 5 cm e si spezzano in due per il lungo. Come si conserva Le radici si essiccano al sole rimuovendole spesso; si conservano in recipienti di vetro o porcellana.

Principi attivi: Principi attivi: alcaloide cinoglossina, fruttosani, mucillagini, colina, allantoina. Il Cinoglosso è una pianta nota fin dal Medioevo per le sue proprietà astringenti e cicatrizzanti. Allora si prescrivevano il succo delle foglie o il decotto delle radici anche per lenire le scottature, riparare le abrasioni, alleviare le punture di insetti. Questo genere di proprietà viene ancora più o meno direttamente sfruttato ai giorni nostri per le piccole abrasioni e per cicatrizzare le ragadi della bocca e dei capezzoli. Le radici di Cinoglosso vengono inoltre utilizzate in preparazioni leggermente narcotiche, sedative, calmanti della tosse; talune farmacopee hanno citato il Cinoglosso, fino a pochi anni or sono, in associazione con oppio. La presenza, nella droga, di alcaloidi suggerisce tuttavia di limitare l'uso a quello esterno, a causa di inconvenienti che si potrebbero verificare per un uso smodato e non corretto. Uso interno: le radici Per calmare la tosse; conciliare il sonno. Decotto - 3 g in 100 ml di acqua. Una-due tazzine all'occorrenza. Tintura - 20 g in 100 ml di alcool di 60° (a macero per 10 giorni). Venti gocce due-tre volte al giorno. Uso esterno: le radici. Per piccole ustioni, punture di insetti, ragadi. Decotto - 6 g in 100 ml di acqua. Fare lavaggi o applicare compresse imbevute di decotto sulla parte interessata.