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LE PIANTE OFFICINALI: Equisetum arvense L.

Famiglia: Equisetaceae

Volgare: Coda cavallina

Siciliano: Cuda di cavàddu, Mulinàra

Italiano: Equiseto dei campi

Francese: Prêle des Champs

Tedesco: Acker-Schachtelhalm

Inglese: Field Horse-tail

Spagnolo: Cola de caballo


Proprietà officinali: Antinfiammatorie, Diuretiche, Vulnerarie

Descrizione: Portamento E' una pianta erbacea perenne con un lungo rizoma sotterraneo strisciante e ramificato provvisto talvolta di tubercoli ovali. Dal rizoma in primavera sorgono i fusti fertili, alti 15-30 cm, semplici e senza rami e di colore giallo-bruno o bruno-rossiccio poiché sono sprovvisti di clorofilla; più tardi spuntano i fusti sterili che sono ramificati con numerosi rametti che partono da ciascun nodo e sono di colore verde per la presenza di clorofilla. Foglie Questa pianta non possiede vere e proprie foglie ma sia i fusti sterili che quelli fertili hanno, a livello di ciascun nodo, una guaina di forma campanulata terminata da numerosi denti lanceolato-acuminati. Fiori Gli equiseti sono piante senza fiori, appartengono a quella divisione che Linneo aveva chiamato delle Crittogame cioè a fiori nascosti. All'apice dei fusti sterili vi è una spiga ovale composta da numerosi sporangi in cui si sviluppano le spore che permettono la riproduzione della pianta. Dove si trova La Coda cavallina è una pianta che preferisce i luoghi freschi e umidi; cresce in tutta Italia dalla regione mediterranea fino a quella subalpina; è facile trovarla sulle sponde dei fiumi, nei greti dei torrenti e in tutti i luoghi erbosi ricchi di acqua. La droga I fusti sterili. Quando si raccoglie I fusti si raccolgono in maggio-luglio, quando sono ben sviluppati, tagliandoli 5-10 cm al di sopra del terreno. Come si conserva L'essiccamento si esegue al sole, su un foglio di carta, poiché la pianta secca è molto fragile e si rompe facilmente in piccoli pezzi. Si conserva in sacchetti di carta.

Principi attivi: Principi attivi: silice, sali di potassio, saponoside equisetonina, flavonoidi. Una delle caratteristiche fondamentali della Coda cavallina è l'elevato contenuto in silice che ne fa una delle piante rimineralizzanti più valide ai giorni nostri. L'acido silicico avrebbe la proprietà di aumentare l'elasticità dei tessuti e di giovare alla ricostruzione dello scheletro, per cui da taluni viene proposto un trattamento a base di Coda cavallina per accelerare la guarigione delle fratture. Nell'ambito di un uso esterno tradizionale è impiegata nei disturbi emorroidali, per le perdite di sangue dal naso, per le varici, per i pruriti e per le infiammazioni delle mucose della bocca e della gola. Per uso interno la Coda cavallina è eminentemente diuretica ed esercita meglio la sua azione attraverso preparati alcolici (tinture). Esercita inoltre una generica azione depurativa e astringente intestinale. Uso interno: la parte aerea della pianta Come diuretico. Tintura - 20 g in 100 ml di alcool a 20° (a macero per 8 giorni). Due-tre cucchiaini al giorno. Uso esterno: La parte aerea della pianta Per detergere le ferite, fermare le emorragie nasali, lenire le pelli infiammate, il bruciore di gola e le infiammazioni emorroidali. Infuso - 5 g in 100 ml di acqua. Fare lavaggi, sciacqui, gargarismi, applicare batuffoli di cotone o compresse di garza imbevuti di infuso sulle zone interessate. Uso cosmetico Una manciata di droga infusa nell'acqua calda del bagno è utile per le pelli rilassate e rugose.