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LE PIANTE OFFICINALI: Berberis vulgaris L.

Famiglia: Berberidaceae

Volgare: Crespino

Siciliano: Spinapòrci

Italiano: Trespino, Berberi

Francese: Epine-Vinette

Tedesco: Sauerdorn

Inglese: Berberry

Spagnolo: Agracejo


Proprietà officinali: Amaricanti, Astringenti, Depurative, Diuretiche, Febbrifughe, Ipotensive, Stimolanti

Descrizione: Portamento E' un arbusto alto da uno a tre metri con grosse radici brune all'esterno e gialle internamente; la pianta è molto ramificata con rami spinosi. Foglie Le foglie sono ellittiche, si restringono alla base in un corto picciolo, sono ottuse o arrotondate all'apice; la consistenza è quasi coriacea, la superficie è glabra e lucida, il margine è dentellato. Le foglie sono alterne sui rami lunghi oppure sono riunite in fascetti su dei rametti molto corti, alla base di ognuno dei quali è presente una spina composta di tre-sette aculei molto pungenti. Fiori I fiori sono raggruppati in numero di 15-20 su racemi penduli inseriti all'ascella dei rametti sopraccitati; hanno sei sepali gialli tanto simili ai sei petali da far apparire il fiore come doppio. Frutti Il frutto è una bacca ellissoidale lunga 1 cm, di colore rosso e lungamente persistente sulla pianta, che contiene due-tre semi dal guscio corneo. Dove si trova Cresce quasi esclusivamente dalla regione montana a quella alpina delle Alpi e degli Appennini, rara mente si trova nella zona padana o prealpina; è diffuso nei boschi, nelle siepi e nei pascoli. La droga La corteccia delle radici e i frutti. Quando si raccoglie Le radici si raccolgono in ottobre-novembre, recidendone una o al massimo due e richiudendo la buca con la terra. Si puliscono dalla terra, si recidono le radichette e, aiutandosi con un coltello, si taglia via la corteccia in piccoli pezzi. I frutti si raccolgono ben maturi in settembre-ottobre. Come si conserva La corteccia delle radici si essicca al sole o in ambiente riscaldato (non superiore a 25-30°C); si conserva in recipienti di vetro. I frutti si consumano freschi o se ne fanno marmellate e gelatine.

Principi attivi: Principi attivi: alcaloidi tipo berberina, sostanze amare. Il Crespino è sfruttato per molteplici usi: la pianta viene comunemente impiegata per ottenere siepi ornamentali; la radice dà un colorante giallo per lana, cuoio e legno; i frutti sono utilizzati per fare marmellate e altre conserve e hanno contemporaneamente proprietà astringenti, rinfrescanti, febbrifughe. Le parti della pianta usate soprattutto a scopo terapeutico sono le radici e le foglie. Alle prime sono tradizionalmente attribuite proprietà amaro-toniche e febbrifughe, depurative del fegato; alle seconde proprietà astringenti intestinali e diuretiche. Quasi tutte le parti del Crespino, con esclusione delle bacche, sono ricche di alcaloidi, di cui la berberina è il componente presente in maggior quantità. La berberina, in particolare, ha la proprietà di abbassare la pressione arteriosa e di stimolare le contrazioni dell'utero dell'intestino e dei bronchi; infine esercita una azione antisettica su molti microrganismi patogeni tra cui gli stafilococchi, ed è stata impiegata utilmente nel trattamento della malaria. A seguito di queste documentate proprietà, si suggerisce di utilizzare il Crespino con l'approvazione del medico curante che potrà contemporaneamente dare precise indicazioni e dosi. Uso interno: la corteccia della radice. Come astringente e come regolatore delle mestruazioni abbondanti. Decotto - 2 g in 100 ml di acqua. Una-due tazzine al giorno.