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LE PIANTE OFFICINALI: Tussilago farfara L.

Famiglia: Compositae

Volgare: Farfara

Siciliano: Ugna cavaddìna

Italiano: Farfugio, Farfaro, Paparacchio

Francese: Tussilage

Tedesco: Huflattich

Inglese: Coltsfoot

Spagnolo: Tusilago comun


Proprietà officinali: Astringenti, Emollienti, Espettoranti, Lenitive, Tossifughe

Descrizione: Portamento E' una pianta erbacea vivace provvista di un rizoma carnoso coperto di scaglie e lungamente strisciante nel terreno anche fino a due metri. I fusti che portano i fiori si sviluppano prima delle foglie e sono rivestiti da un tomento bianco e da numerose foglioline trasformate in squame ovali-oblunghe. Foglie Le foglie sorgono tutte dal rizoma dopo la fioritura, hanno un lungo picciolo rivestito di tomento bianco, sono cuoriformi con il margine dentato o angoloso; la superficie superiore è verde intenso, quella inferiore è dapprima bianco-tomentosa, poi diviene verde per la caduta della pelosità. Fiori I fusti fioriferi, alti 20-25 cm, portano all'apice un capolino inclinato e quasi pendulo; sia prima che dopo la fioritura esso ha una serie di brattee che racchiudono i fiori: nella zona più esterna sono presenti numerosi fiori ligulati, all'interno vi sono molti piccoli fiori; tutti sono di colore giallo. Frutti Il frutto è un achenio cilindrico munito alla sommità di un pappo formato da numerosi peli; durante la maturazione dei frutti, il fusto si allunga fino a 30-40 cm. Dove si trova Cresce dal mare alla regione alpina di tutta Italia; preferisce i luoghi umidi e i terreni argillosi, si trova lungo le sponde dei fiumi e nelle paludi. La droga I capolini e le foglie. Come si conserva Capolini e foglie si essiccano, in strato molto sottile in locale aerato e al riparo dal sole; si conservano in recipienti di vetro o di ceramica.

Principi attivi: Principi attivi: mucillagini, polifenoli (tannini), zuccheri, sali. La Farfara è una delle piante più valide per la cura della tosse e delle affezioni della pelle. La droga, costituita dai capolini e dalle foglie, è ricca di polifenoli, zuccheri e mucillagini. La Farfara ha, per uso interno, proprietà emollienti della gola, sedative della tosse ed espettoranti utili nel caso di raffreddore e influenza, laringiti, tracheiti e bronchiti. Per uso esterno ha proprietà astringenti e leggermente antisettiche, emollienti, lenitive, utili nelle infiammazioni della pelle, desquamazioni, pruriti, foruncolosi. In genere i capolini si usano prevalentemente per uso interno e le foglie per quello esterno; le due droghe hanno comunque proprietà analoghe e sono praticamente intercambiabili. Nel campo cosmetico la Farfara è impiegata come emolliente, astringente e lenitivo per pelli impure, sensibili, facilmente arrossabili. Le foglie secche vengono fumate per alleviare gli attacchi di asma. Uso interno: i capolini (o le foglie). Per sedare le infiammazioni dell'apparato respiratorio. Infuso - 3 g in 100 ml di acqua. Due-tre tazze al giorno. Uso esterno: le foglie (o i capolini). Per le irritazioni della pelle e delle mucose interne (zone intime). Infuso - 6 g in 100 ml di acqua. Fare lavaggi, applicare compresse imbevute di infuso sulle zone interessate. Uso cosmetico Un buon bagno emolliente e decongestionante si ottiene gettando una o due manciate di droga nell'acqua del bagno.