Famiglia: Phytolaccaceae
Volgare: Fitolacca
Siciliano: Racinèdda di tìngiri, Racinèdda sarvàggia, Racinèdda turca
Italiano: Vite di Spagna, Cremesima Uva turca
Francese: Phytolacca
Tedesco: Kermesbeere
Inglese: Dyer's grapes
Spagnolo: Ombu, Uvas de America
Proprietà officinali: Coloranti, Emetiche, Narcotiche
Descrizione: Portamento E' una pianta erbacea vivace, con un grosso rizoma sotterraneo fusiforme, totalmente glabra; il fusto, alto fino a 3 metri, è semplice nella parte inferiore e a una certa altezza si divide in due : i due rami a loro volta si dividono in due e cosi via. Foglie Le foglie sono alterne, hanno un corto picciolo, il lembo è ovale-lanceolato con la base e l'apice acuti. Il margine è intero, la pagina superiore è di un verde brillante, mentre quella inferiore è verde opaca con le nervature prominenti spesso colorate in rosso. Verso la fine del periodo vegetativo le foglie tendono a diventare rosse. Fiori I fiori sono inseriti su dei racemi lunghi 10- 15 cm opposti alle foglie; i fiori hanno un peduncolo di 5-10 cm, il calice è diviso in cinque sepali ovali di colore variabile dal bianco al verdastro, i petali mancano. Frutti Il frutto è una bacca carnosa di colore rosso scuro tendente al nero; la sua superficie è marcata da dieci coste corrispondenti ai dieci semi contenuti nel suo interno. Dove si trova Originaria dell'America meridionale, è spesso coltivata e si rinviene qua e là subspontanea dal mare alla regione submontana; preferisce i luoghi ruderali ricchi di sostanze nutritive. La droga La porzione aerea della pianta. Quando si raccoglie Si raccolgono le porzioni terminali dei rami ricchi di foglie recidendoli per una lunghezza di 10-20 cm; si eviti di raccogliere rami troppo grandi che sono parzialmente induriti. Come si conserva Il materiale raccolto si riunisce in mazzi che si pongono a seccare in luogo aerato all'ombra; si conserva in sacchi di carta o tela.
Principi attivi: Principi attivi: saponine steroidiche, sali, amidi, gomme; sostanze coloranti (nelle bacche). La Fitolacca è una pianta che presenta numerose contraddizioni a livello della sua innocuità. La fondamentale proprietà della radice è quella di stimolare il vomito, attività che la renderebbe utile, come rimedio di emergenza nel caso di ingestione di sostanze pericolose, per liberare lo stomaco; a limitare il suo uso sta però il pericolo di seri disturbi nel caso di non corretto dosaggio. Le foglie, che sono state talvolta impiegate come alimento, sono da usare con altrettanta cautela a causa del loro contenuto in saponine emetiche, contenuto che è comune sia alle radici che ai frutti. Questi ultimi vengono tuttora proposti come fonte di materie coloranti rossastre per uso alimentare. L'estrazione del principio colorante purificato è possibile solo presso industrie specializzate: non è consigliabile farla in casa, dove si otterrebbe un prodotto imperfetto e ancora ricco di frazioni nocive. La Fitolacca viene talvolta usata e descritta come pianta di uso erboristico normale e scevro di pericoli; si suggerisce invece di evitarne anche la raccolta per non incorrere in confusione, avendola in casa, con altre droghe d'uso comune.