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LE PIANTE OFFICINALI: Rumex patientia L.

Famiglia: Polygonaceae

Volgare: Lapazio

Siciliano: Lapàzzu

Italiano: Romice, Erba pazienza

Francese: Rumex à feuilles obtuses

Tedesco: Wilder-Ampfer

Inglese: Bitter-Dock

Spagnolo: Romaza comun


Proprietà officinali: Amaricanti, Depurative, Regolatrici intestinali, Ricostituenti, Toniche

Descrizione: Portamento E' una pianta erbacea vivace con un robusto rizoma sotterraneo da cui si originano le foglie e il fusto; questo è alto da uno a due metri, semplice nella metà inferiore e notevolmente ramificato in alto. Foglie Le foglie, normalmente piane e talvolta un po' ondulate alla sommità, sono di consistenza carnosa e di colore verde un po' glauco; sono provviste, lungo la nervatura principale nella faccia inferiore, di leggere asperità. Le foglie basali hanno un lungo picciolo piano nella superficie superiore, sono ovali od oblungo-lanceolate, acute alla sommità e lunghe fino a 50 centimetri; le foglie del fusto sono gradatamente più piccole e hanno il picciolo sempre più corto fino a divenire sessili. Fiori L'infiorescenza è una grande pannocchia composta da numerosi fiori riuniti in fascetti; i fiori hanno tre tepali esterni piccoli e tre tepali interni più grandi che si accrescono nel frutto. Frutti Il frutto è un achenio bruno di forma piramidale racchiuso dai tre tepali interni del fiore, che si sono ingranditi durante la maturazione; uno di questi ha nella parte inferiore una callosità tipica. Dove si trova Originario dell'Europa orientale e dell'Asia, è coltivato qua e là inselvatichito, specialmente nell' Italia settentrionale. La droga La radice. Quando si raccoglie La radice si raccoglie, da piante di almeno due anni, in settembre-ottobre o in febbraio-marzo: si scava con la vanga, si pulisce e si taglia in pezzi di 5-10 centimetri che si dividono in due per il lungo. Come si conserva Il materiale così preparato si essicca al sole rimuovendolo spesso per facilitare il procedimento; si conserva in sacchetti di carta o di tela.

Principi attivi: Principi attivi: tannini, antrachinoni, ferro. La radice del Lapazio è impiegata come sostituto del Rabarbaro. Benché non abbia del tutto le egregie proprietà di questo né il prelibato aroma, il Lapazio è un buon depurativo, stimolante della secrezione dei succhi gastrici digestivi, ricostituente e remineralizzante. Quest'ultima proprietà gli deriva dal contenuto in ferro, che è importante per aumentare il numero dei globuli rossi del sangue e quindi il trasporto di ossigeno a tutto l'organismo. Gia l'uso alimentare che se ne fa in talune regioni, simile a quello degli spinaci, è utile per le persone deboli, anemiche, convalescenti. Il Lapazio ha anche proprietà diuretiche e trova applicazione tradizionale per uso esterno come astringente cutaneo. Per il loro contenuto in ossalati, le preparazioni bevibili di Lapazio sono da utilizzare con prudenza e sono sconsigliate alle persone affette da calcoli o predisposte a essi. Uso interno: la radice. Come regolatore intestinale, depurativo, ricostituente. Decotto - 2 g in 100 ml di acqua. Due-tre tazzine al giorno. Tintura vinosa - 3 g in 100 ml di vino rosso (a macero per 10 giorni). Un bicchierino prima dei pasti. Uso esterno: la radice. Come astringente cutaneo. Decotto - 4 g in 100 ml di acqua. Fare lavaggi, applicare compresse imbevute di decotto sulle zone interessate.