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LE PIANTE OFFICINALI: Alisma plantago-aquatica L.

Famiglia: Alismataceae

Volgare: Mestolaccia

Siciliano: Lanzafìna

Italiano: Cinquenervi d'acqua, Petacciola acquatica

Francese: Plantain d'eau, Flûteau, Queue d'aronde, Pain des grenouilles, Pain des Crapauds

Tedesco: Froschlöffel, Wassergerich, Froschwegerich

Inglese: Water-Plantain, Common-Alisma, Devil's spoons

Spagnolo: Llanten acuatico, Llanten de agua


Proprietà officinali: Astringenti, Diuretiche, Sedative

Descrizione: Portamento E' una pianta erbacea vivace con un rizoma corto da cui sorgono le foglie e i fusti alti fino a 80 cm e terminati da un'ampia pannocchia. Foglie Le foglie nascono tutte dal rizoma e hanno un lungo picciolo che alla base si slarga a guaina che racchiude i piccioli delle foglie più interne; la sua superficie superiore è incisa da un solco, la lamina della foglia è ampia, più o meno tondeggiante od ovale, la base è appena cuoriforme e l'apice è acuto; la superficie è solcata da cinque o sette nervature che partono tutte dall'inserzione col picciolo, divergono nella lamina e si riuniscono poi insieme all apice. Fiori L'infiorescenza è una pannocchia molto ampia formata da numerosi verticilli composti normalmente da otto fiori inseriti su un sottile peduncolo; il calice è composto da tre sepali piccoli, ovali e di colore verde; la corolla ha tre petali bianchi o rosati ovali o rotondi, lunghi circa il doppio dei sepali. Frutti Il frutto è formato da numerosi acheni, tondeggianti e compressi, disposti radialmente ad anello intorno al centro del fiore. Dove si trova E' comune in Italia dal mare alla zona montana; si trova esclusivamente nei luoghi umidi e più spesso in quelli dove l'acqua è stagnante o ha una lieve corrente: bordi dei fossi e dei laghi. La droga Le foglie. Quando si raccoglie Le foglie si raccolgono da maggio ad agosto, quando sono completamente sviluppate, recidendole all' attaccatura col picciolo. Come si conserva Le foglie si essiccano all'ombra in luogo ben aerato rimuovendole spesso poiché sono molto ricche di acqua; si conservano in sacchetti di carta o tela.

Principi attivi: Principi attivi: piccole quantità di olio essenziale, resine, sostanze amare. Un tempo, quando il timore dell'idrofobia terrorizzava le popolazioni, si credeva che la Mestolaccia agisse, quasi miracolosamente, contro il terribile morbo; con analoga fiducia ne è stato fatto uso contro il morso dei serpenti velenosi, ma finora queste proprietà non sono state confermate. Le foglie della Mestolaccia, allo stato fresco, contengono sostanze che potrebbero essere irritanti per la pelle umana e, per questa loro prerogativa, sono state impiegate sia come rubefacenti che come risolventi sulle contusioni. Con l'essiccazione le foglie perdono questa proprietà e vengono tradizionalmente utilizzate a scopo diuretico, sudorifero e depurativo. Un'altra parte erboristicamente interessante della Mestolaccia è costituita dal rizoma, cui vengono attribuite proprietà diuretiche e astringenti. Per le scarse notizie a disposizione, anche sul piano chimico, l'uso di questa pianta è da considerare con molte riserve. Uso interno: le foglie. Come bevanda di conforto per persone soggette a ritenzione urinaria. Infuso - 1 g in 100 ml di acqua. Due-tre tazzine al giorno. Tintura - 20 g in 100 ml di alcool a 25° (a macero per 8 giorni). Fino a trenta gocce, due-tre volte al giorno, in acqua zuccherata.