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LE PIANTE OFFICINALI: Senecio vulgaris L.

Famiglia: Compositae

Volgare: Senecione

Siciliano: Mancialèbbri, Erva di cardìddi

Italiano: Arba calderina, Verzellina

Francese: Seneçon commun

Tedesco: Kreuzkraut, Grindkraut

Inglese: Groungsel, Chickenweed

Spagnolo: Hierba cana, Suzon comun


Proprietà officinali: Emmenagoghe

Descrizione: Portamento E' una pianta erbacea annuale con delle radici sottili e fusto semplice o poco ramificato alto fino a 40 cm; tutta la pianta è di consistenza carnosa con superficie ora glabra, ora pelosa. Foglie Le foglie inferiori sono allungato-spatolate, hanno cioè la massima larghezza verso l'apice; le foglie superiori sono più grandi e hanno il margine variamente inciso: da appena dentato fino a foglie pennatifide con lobi anch'essi dentati; il picciolo manca e la base è dilatata e amplessicaule. Fiori I fiori sono riuniti in capolini che a loro volta formano un'infiorescenza corimbosa; prima della fioritura i capolini hanno il peduncolo curvo e sono quindi penduli, hanno un involucro cilindrico composto da due serie di brattee, le più esterne sono corte e triangolari, le altre sono allungato-lineari; all'interno dell'involucro sono inseriti i fiori che hanno la corolla gialla, tubulare e terminata da cinque denti. Frutti Il frutto è un piccolo achenio cilindrico con la superficie ricoperta da una pelosità minutissima; al polo superiore è inserito il pappo composto da numerose setole di colore bianco. Dove si trova Il Senecione è pianta comunissima fino alla zona montana; cresce quasi ovunque: nei campi, negli incolti, lungo le strade e nei luoghi ruderali. La droga La porzione aerea della pianta. Quando si raccoglie La pianta si raccoglie all'inizio della fioritura recidendola alla base, normalmente in aprile-maggio, ma si può trovare quasi tutto l'anno poiché i semi caduti nel terreno germinano in qualsiasi periodo. Come si conserva La pianta si essicca all'ombra, rimuovendola spesso; si conserva in sacchetti di carta o tela.

Principi attivi: Principi attivi: piccole quantità dell'alcaloide senecionina (più abbondante nelle radici), resine, sali potassici. Il Senecione era gia noto come pianta medicinale ai nostri avi che lo impiegavano empiricamente come lassativo ed emetico. Questa azione potrebbe essere ricondotta, più che a un'attività specifica, a fenomeni tossici indotti dagli alcaloidi presenti nella pianta. Sempre empiricamente furono attribuite al Senecione proprietà medicamentose sull'itterizia, sulla gotta, sulle affezioni epatiche e sulla sciatica; anche queste proprietà sono da considerare con prudenza. In tempi più recenti è stata scoperta e validamente confermata un'attività sull'utero e sulla circolazione sanguigna. La porzione aerea della pianta è utile per promuovere le mestruazioni difficili soprattutto in soggetti deboli e anemici, affetti da disturbi circolatori, epatici e intestinali. In questi casi il Senecione attenuerebbe anche le manifestazioni dolorose e favorirebbe l'afflusso di sangue alla zona uterina. L'azione emmenagoga non sembra dovuta agli alcaloidi, tuttavia la loro presenza e la particolare azione sulla sfera genitale femminile devono indurre a grande cautela nell'uso di questa pianta che può essere autorizzato solo dal medico, che ne indicherà anche le dosi appropriate. Il Senecione viene ancora utilizzato dalla medicina popolare, per uso esterno, come generico antinfiammatorio ed emolliente della pelle, della bocca e degli occhi, nonché delle emorroidi. Uso interno: la porzione aerea della pianta. Per i dolori mestruali. infuso - 2 g in 100 ml di acqua. Due-tre tazzine al giorno all'occorrenza. Tintura - 20 g in 100 ml di alcool a 20° (a macero per 8 giorni). Due-tre cucchiaini al giorno in acqua zuccherata.