Famiglia: Tamaricaceae
Volgare: Tamerice
Siciliano: Bbruca, Vruca, Bbrùcula
Italiano: Scopa marina, Tamerigia
Francese: Tamarisc de France
Tedesco: Französische Tamariske
Inglese: Tamarisk
Spagnolo: Tamariz, Taraje
Proprietà officinali: Astringenti, Diuretiche, Eupeptiche, Sudorifere
Descrizione: Portamento E' un arbusto a foglia caduca spesso cespuglioso; talvolta ha il portamento di un albero e può raggiungere i 5-6 metri; la corteccia è bruna o porpora scuro, i rami sono sottili, gracili e normalmente allungati; i rami principali portano dei rametti sottili, lunghi pochi centimetri e normalmente caduchi, che lasciano evidenti cicatrici sui rami. Foglie Le foglie, disposte a spirale sui rametti piccoli sono sessili e più o meno triangolari, sono carnosette, completamente glabre e hanno l'apice acuto. Fiori I fiori sono riuniti in sottili spighe cilindriche lunghe fino a 5 centimetri; ogni fiore ha alla base una piccola brattea triangolare acuminata con il margine dentellato; il calice è composto da cinque sepali ovali, di cui i due più esterni sono un po' più piccoli degli altri; la corolla ha cinque petali bianchi o rosa ellittici od ovali; all'interno sono presenti i cinque stami con filamenti sottili. Frutti Il frutto è una capsula piramidale, con alla base i sepali persistenti, contenente alcuni semi ovali prolungati in alto da un'appendice filiforme munita di peli; questa formazione favorisce la disseminazione. Dove si trova Il Tamerici cresce nelle zone rivierasche e lungo alcuni fiumi; specialmente nell'Italia meridionale è anche largamente coltivato e spesso naturalizzato. La droga I rametti con le foglie e la corteccia. Quando si raccoglie I rametti si raccolgono in aprile-maggio, quando le foglie sono ben sviluppate, eliminando le parti indurite o lignificate; la corteccia si raccoglie in marzo-aprile, staccandola da rami di due-tre anni. Come si conserva I rametti si essiccano in strato sottile all'ombra, la corteccia al sole; ambedue si conservano in sacchetti di carta o di tela.
Principi attivi: Principi attivi: tannini, metilquercetolo. Pianta evocatrice di poesia romantica e decadente, il Tamerice trova collocazione non solo come pianta ornamentale nei luoghi umidi dei giardini e dei parchi, ma anche nella tradizione erboristica. Le parti che si usano a questo scopo sono la corteccia e i rametti con le foglie. La corteccia contiene tannini i quali, oltre a essere usati artigianalmente come sostanza conciante, conferiscono alla droga proprietà astringenti intestinali, diuretiche e sudorifere (queste ultime sono sfruttate per combattere i sintomi del raffreddore e dell'influenza); alla droga vengono anche attribuite proprietà aperitive utili in caso di inappetenza. I rametti di Tamerice hanno anch'essi proprietà astringenti che possono essere sfruttate sia per uso interno che sulla cute. Una varietà di Tamerice, quando viene attaccata da un particolare insetto, trasuda una sostanza zuccherina che ha all'incirca la stessa natura e le stesse applicazioni della manna del Frassino. Uso interno: la corteccia. Come astringente intestinale, diuretico, sudorifero. Decotto - 3 g in 100 ml di acqua. Due-tre tazzine al giorno. Tintura vinosa - 4 g in 100 ml di vino bianco (a macero per 10 giorni). Due-tre bicchierini al giorno. Uso interno: i rametti con le foglie. Come astringente intestinale. Decotto - 2 g in 100 ml di acqua. Due-tre tazzine al giorno.