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LE PIANTE OFFICINALI: Verbena officinalis L.

Famiglia: Verbenaceae

Volgare: Verbena

Siciliano: Bbirbìna, Verbena

Italiano: Erba crocetta, Berbena

Francese: Verveine officinale

Tedesco: Eisenkraut

Inglese: Common Vervian

Spagnolo: Verbena medicinal


Proprietà officinali: Antinevralgiche, Antinfiammatorie, Antireumatiche, Depurative, Diuretiche, Febbrifughe, Risolventi

Descrizione: Portamento E' una pianta erbacea perenne con un piccolo rizoma e con la porzione basale talvolta lignificata; il fusto, a sezione quadrata con angoli sporgenti, è abbastanza ramificato; è eretto oppure prostrato e poi ascendente ed è lungo fino a 60-70 centimetri. Foglie Le foglie sono opposte; quelle inferiori sono picciolate, oblungo-lanceolate con il margine dentato più o meno profondamente, talvolta pennatifide; le foglie inserite nella porzione media del fusto sono tripartite, cioè divise in tre lobi dei quali il mediano è più grande dei laterali; le foglie superiori sono semplici e oblunghe, il margine è dentato o intero nelle ultime foglie. Fiori I fiori sono inseriti su spighe che si allungano durante la fioritura e che nel loro insieme formano una pannocchia; ogni fiore ha alla base una piccola brattea; il calice, tubulare, è terminato da quattro-cinque denti; la corolla, di colore lilla chiaro o rosa, è tubulare e si apre alla fauce in cinque lobi ovali e subeguali fra loro. Frutti Il frutto è una capsula compressa lateralmente con l'apice infossato e perciò cuoriforme; la superficie esterna è reticolato-rugosa; all'interno è divisa in quattro logge contenenti ciascuna un seme. Dove si trova Cresce dal mare alla zona alpina di tutta Italia nei campi, lungo le strade e nei giardini. La droga Le sommità fiorite. Quando si raccoglie Le sommità fiorite si raccolgono in luglio-agosto all'inizio della fioritura, recidendo la pianta a 10-20 centimetri dai fiori più bassi. Come si conserva Le sommità, riunite in mazzi, si appendono a seccare all'ombra in luogo aerato; si conservano in sacchi di carta o tela.

Principi attivi: Principi attivi: i glucosidi verbenaloside e verbenalina, principi amari. La Verbena, pianta sacra agli antichi romani, non va confusa con la gradevole Cedrina, detta anche Verbena odorosa. Le proprietà riconosciute alle sommità fiorite della Verbena spaziano in un campo abbastanza vasto: la tradizione popolare ne sfrutta il sapore nettamente amaro per stimolare l'appetito e favorire la digestione, le attribuisce virtù diuretiche e depurative del fegato e della milza, la ritiene utile per eliminare i calcoli, scacciare la febbre, alleviare i dolori reumatici. La Verbena non è tollerata dall'organismo come la Cedrina, per cui conviene limitarne l'uso a tisane coadiuvanti e blandamente depurative. L'impiego esterno della Verbena è forse più valido e sicuro. I decotti vengono impiegati per detergere piaghe e ferite, per fare gargarismi che purificano la bocca, tonificano le gengive e tolgono l'infiammazione delle tonsille. I cataplasmi fatti con le sommità fiorite mitigano i dolori nevralgici e quelli delle articolazioni. Si applicano sulle contusioni per far regredire il gonfiore e i travasi di liquidi. Uso interno: le sommità fiorite. Come digestivo e depurativo. Infuso (tisana) - 1-2 g in 100 ml di acqua. Due - tre tazzine. Tintura vinosa - 5 g in 100 ml di vino bianco (a macero per 5 giorni). Un bicchierino ai pasti (con cautela). Uso esterno: le sommità fiorite. Per purificare e tonificare bocca e gola. Infuso - 5 g in 100 ml di acqua. Fare sciacqui e gargarismi. Per contusioni, dolori nevralgici e articolari. Polpa - Applicare sulle parti dolenti.