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LE PIANTE OFFICINALI: Aloe ferox Miller

Famiglia: Liliaceae

Volgare: Aloe

Siciliano: Alòi

Italiano:

Francese: Aloès

Tedesco: Aloe

Inglese: Aloe

Spagnolo:


Proprietà officinali: Amaricanti, Aperitive, Digestive, Lassative, Purgative

Descrizione: Portamento E' una pianta perenne con un fusto legnoso, alto due-tre metri (talvolta anche cinque), normalmente semplice e non ramificato; è coperto per buona parte dai residui delle foglie secche che non cadono ma rimangono attaccate al tronco. Foglie Le foglie, riunite in una fitta rosetta all'apice del fusto, sono sessili e di forma più o meno triangolare e hanno consistenza carnosa; la superficie inferiore è convessa, mentre quella superiore è piana o concava a seconda della turgidità della foglia, cioè della quantità d'acqua che contiene; la superficie inferiore è spesso armata di numerose spine e anche il margine è provvisto di una fila continua di spine di colore rossastro. Fiori L'infiorescenza è una pannocchia composta da numerosi racemi eretti; questi sono molto lunghi (anche fino a un metro), sono ricoperti da numerosissimi fiori provvisti di un piccolo peduncolo e penduli, e hanno l'involucro diviso in sei tepali di colore rosso scarlatto più scuro verso la base. Frutti Il frutto è una capsula a tre logge che, aprendosi. lasciano uscire i semi nerastri ovali, appiattiti e circondati da una piccola ala. Dove cresce Cresce nelle regioni aride dell'Africa del Sud. La droga Il succo condensato delle foglie. Come si prepara Il succo si ottiene tagliando le foglie alla base e lasciandolo scolare liberamente o per compressione; il succo cosi ottenuto si concentra in caldaie sul fuoco, quindi si lascia raffreddare e indurire. Descrizione della droga Il succo di Aloe si presenta in masse amorfe di colore bruno-nerastro, fragili, a frattura netta e lucente; ridotto in polvere prende colore giallo-rossiccio; ha odore caratteristico e sapore molto amaro.

Principi attivi: Principi attivi: l'eteroside aloina, aloemodina, derivati antrachinonici amorfi, resine, piccole quantità di olio essenziale. Il principio attivo presente in maggior quantità nell'Aloe è un glucoside antracenico chiamato aloina; a questo e ad altri composti della stessa famiglia chimica viene attribuita una attività che, secondo le dosi, è via via stomachica, colagoga, lassativa e purgativa. L'Aloe non è velenoso, ma il suo uso a scopo lassativo va limitato nel tempo; è sconsigliato durante la gravidanza e l'allattamento e in caso di infiammazioni intestinali e di tutti gli organi del bacino. Il sapore troppo amaro delle preparazioni bevibili di Aloe ne limita l' uso domestico e ne suggerisce l'utilizzazione mediante pillole e altre preparati medicinali che si trovano in farmacia. L'Aloe entra come componente amaricante in numerosi liquori ed elisir digestivi, cui apporta anche un benefico contributo per un regolare funzionamento dell'apparato digerente, fegato compreso. Il succo e gli estratti di Aloe hanno anche utili prerogative, per uso esterno, come cicatrizzanti di piaghe, ferite e ustioni, come antipruriginosi e come blandi anestetici contro le punture degli insetti; sono inoltre attivi contro taluni microrganismi che allignano sulla pelle. La cosmetica utilizza estratti di Aloe sia in preparati deodoranti che in creme decongestionanti e disarrossanti atte a proteggere la pelle dalle radiazioni solari. Uso interno: il succo essiccato. Come digestivo. Tintura - 20 g in 100 ml di alcool 70° (la droga finemente polverizzata va tenuta a macero per 10 giorni, agitando frequentemente). Dieci gocce come digestivo, fino a 1-2 g come purgativo. Tintura composta - Miscelare parti uguali di tintura di Aloe, China, Genziana, Rabarbaro. Venti gocce prima dei pasti come digestivi.