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LE PIANTE OFFICINALI: Commiphora molmol Engl.

Famiglia: Burseraceae

Volgare: Mirra

Siciliano: Mirra

Italiano:

Francese: Myrrhe

Tedesco: Myrrhabaum

Inglese: Myrrh tree

Spagnolo: Mirra


Proprietà officinali: Antisettiche, Aromatiche, Astringenti, Balsamiche, Purificanti

Descrizione: Portamento E' un arbusto o un piccolo albero alto alcuni metri; i rametti, spesso trasformati in spine, si presentano normalmente come sterpi secchi poiché hanno le foglie solo nel breve periodo delle piogge (circa due mesi), mentre per gli altri mesi sono spogli. Foglie Le foglie sono normalmente divise in tre foglioline che possono talvolta essere ridotte a una sola; la fogliolina centrale, ovale o spatolata, è lunga circa un centimetro, si restringe a cuneo alla base ed è arrotondata all'apice; il margine è seghettato in alto e intero nel resto; le due foglioline laterali sono molto piccole (non più di 3 mm di lunghezza) e hanno il margine intero; tutte le foglioline sono percorse da una robusta nervatura centrale. Fiori I fiori sono riuniti in piccole infiorescenze all'ascella delle foglie; il calice è diviso in quattro lobi, la corolla è composta da quattro petali che contengono gli otto stami e l'ovario. Frutti Il frutto è una drupa con la parte più esterna che si apre in due valve contenenti la porzione carnosa che è più breve del nocciolo in essa racchiuso e che perciò resta parzialmente sporgente. Dove cresce Questa pianta, come altre simili, vive nelle regioni semiaride dell'Arabia e dell'Africa nord-orientale: Egitto e Sudan. La droga La resina. Come si prepara La resina essuda spontaneamente dal tronco, ma per ottenere una maggiore quantità di prodotto si praticano delle incisioni sul tronco da cui esce la resina che si solidifica all'aria in gocce dette ''lacrime''. Descrizione della droga La Mirra si presenta in ''lacrime'' isolate oppure in masse conglomerate; è traslucida e fragile, la frattura è lucida, il colore è rossastro.

Principi attivi: Principi attivi: resine, mirrina, mirsolo, olio essenziale, principi amari, gomme (specialmente pentosani). La Mirra è saldamente legata alle più antiche tradizioni dei popoli medio-orientali: veniva usata per preparare unguenti e balsami purificatori, per imbalsamare i defunti, per profumare gli ambienti. La misura della considerazione in cui la Mirra veniva tenuta dalle antiche popolazioni è il fatto che la tradizione religiosa l'annovera fra i tre preziosi doni che i Magi portarono a Betlemme. Oggi la Mirra viene impiegata soprattutto in profumeria e ha un uso abbastanza diffuso, sulla base delle sue proprietà astringenti e antisettiche, in dentifrici e collutori; per uso esterno entra nella composizione di balsami, linimenti e cerotti, viene utilizzata per rassodare le gengive e far regredire le piccole ulcerazioni della bocca, della gola e della pelle. Per uso interno la Mirra eccita l'appetito, stimola la secrezione degli enzimi gastrici ed è un buon carminativo; accanto alle proprietà stomachiche, si riconoscono alla Mirra anche funzioni emmenagoghe e vermifughe. L'impiego medicamentoso della Mirra è sempre più abbandonato dalle farmacopee europee; l'uso interno più consueto della Mirra è quello per le tossi catarrali. Uso esterno: la resina finemente polverizzata. Come astringente e purificante della cavità orale. Tintura - 20 g in 100 ml di alcool a 70° (a macero per 10 giorni, agitando frequentemente). Fare sciacqui e gargarismi diluendo un cucchiaio di tintura in un bicchiere d'acqua. La stessa soluzione può essere utilizzata per pennellature sulle piccole ulcere della bocca e della gola.