Famiglia: Polygonaceae
Volgare: Rabarbaro
Siciliano: Rabbàrbaru
Italiano:
Francese: Rhubarbe
Tedesco: Chinesischer Rhabarber
Inglese: Chinese Rhubarb
Spagnolo: Rubarbo
Proprietà officinali: Aperitive, Aromatizzanti, Astringenti, Depurative, Digestive, Lassative
Descrizione: Portamento E' una pianta erbacea perenne con un robusto rizoma sotterraneo da cui si dipartono numerose grosse radici; dal rizoma della pianta adulta si originano diversi ciuffi di foglie e i fusti, alti anche 2-3 metri. Foglie Le foglie, quasi tutte basali, hanno un robusto picciolo, cilindrico e pieno, che si dilata alla base in una guaina che avvolge il nodo da cui si origina la foglia; la lamina è grande (70-80 cm nei due sensi) ed è divisa in tre o cinque lobi che a loro volta sono irregolarmente lobati; le nervature principali partono tutte dalla base e raggiungono l'apice dei lobi. Fiori I fiori sono riuniti in una pannocchia molto grande; non vi è distinzione in calice e corolla, il fiore ha sei tepali (forma intermedia fra sepali e petali) bianchi o giallastri, gli stami sono nove. Frutti Il frutto è un achenio pendulo bruno di forma trigona, ha cioè tre facce; gli spigoli fra le facce sono prolungati in una sottile ala membranosa. Dove cresce Il Rabarbaro cresce nella Cina nord-occidentale, sulle montagne nei pressi del lago Kuku-nor; è anche coltivato in Europa, ma il prodotto migliore è quello che proviene dai luoghi di origine. La droga Il rizoma. Come si prepara Il rizoma si raccoglie in autunno, si priva delle radici, si decortica e si essicca; spesso i rizomi si infilano con uno spago in collane per sospenderli sopra al fuoco. Descrizione della droga Si presenta sotto forma di grossi pezzi che possono essere cilindrici, a botte, piano-convessi o in rondelle; sono giallastri e coperti da una leggera polvere dello stesso colore; la superficie esterna è spesso striata da un reticolo a losanghe; la frattura è difficile, il colore interno è aranciato tendente al rossiccio.
Principi attivi: Principi attivi: composti antrachinonici e antranolici liberi e in combinazione eterosidica; acido crisofanico, reina, resine, tannini, acidi organici, reosmina. L'impiego del rizoma di Rabarbaro si perde nella notte dei tempi, ma la validità delle sue virtù salutari ne ha tenuto vivo l'uso fino ai nostri giorni; le sue proprietà sono state comprovate dai più moderni metodi di indagine chimica e clinica e sono sfruttate soprattutto in liquoreria e in farmacia; con i piccioli delle foglie si preparano marmellate e confetture. L'aroma del Rabarbaro è particolarmente gradevole ed è un fattore tipico del bouquet di molti amari aperitivi e digestivi; la tecnica farmaceutica lo impiega come correttivo del sapore e dell'odore di molti preparati. A piccole dosi il Rabarbaro è un ottimo aperitivo e un buon digestivo; esso attiva e depura il fegato e regola la funzione intestinale; a dosi più elevate è un efficace lassativo. Studi clinici moderni hanno provato che il Rabarbaro combatte anche certe infezioni intestinali favorendo dapprima l'eliminazione degli agenti infettivi e normalizzando susseguentemente la mucosa intestinale irritata mediante l' azione astringente dei tannini contemporaneamente presenti nella droga. Anche il Rabarbaro non concede abusi: come lassativo può essere preso anche dai bambini ma è controindicato a chi soffre di emorroidi, alle donne gravide e alle nutrici; si consiglia moderazione nell' uso anche a chi soffre di calcoli. Per uso esterno il Rabarbaro esercita proprietà astringenti sulla cute e sulle mucose. I decotti vengono usati tradizionalmente per schiarire ulteriormente i capelli chiari. Uso interno: il rizoma. Come tonico digestivo e lassativo. Polvere - 0,2-0,5 g in un'ostia (dosi da 1 a 4 g sono purgative). Decotto - 1 g in 100 ml di acqua (dosi da 2 a 4 g sono purgative). Una-due tazzine al giorno.