Leopoldia comosa (L.) Parl.
Nome comune: Lampascione
Famiglia: Liliaceae
Sinonimi: Lampagione, Lampasione, Cipollaccio, Giacinto dal pennacchio, Muscaro, Muscari, Muscarino, Giacinto delle vigne (o delle viti), Cipolla canina, Cipolla selvatica, Cipolla di serpe, Porrettaccio, Cipollone, Zazzeruto.
Adrano: Cipudduzzu, Cipuddazzu
Belpasso: Specie ritenuta non commestibile nel territorio
Biancavilla: Cipuddazza
Bronte: Specie ritenuta non commestibile nel territorio
Castiglione di Sicilia: Specie ritenuta non commestibile nel territorio
Linguaglossa: Specie ritenuta non commestibile nel territorio
Maletto: Cipuddazzu
Milo: Cipudduzzu
Nicolosi: Cipudduzzu
Pedara: Specie ritenuta non commestibile nel territorio
Ragalna: Cipudduzzu, Cipuddazzu
Randazzo: Agghioru neru
San Giovanni la Punta: non rilevato
Santa Venerina: Specie ritenuta non commestibile nel territorio
Zafferana Etnea: Purrazzu
Etimologia: Il primo termine del binomio è dedicato a Leopoldo II, granduca di Toscana. Il secondo termine deriva dal latino 'comosus' = chiomato, in riferimento al particolare aspetto dell’ infiorescenza.
Descrizione: Pianta bulbosa caratterizzata da un bulbo globoso o ovato-piriforme (3-4 cm di diametro) con tuniche esterne rosso-violacee e da 2-4 foglie basali, lineari, eretto-patenti o ricurve, talora prostrate, che si originano direttamente dal bulbo. In primavera produce uno scapo eretto, alto 20-40 cm, semplice, glabro, afillo, alla cui sommità si sviluppa un racemo cilindrico o piramidale formato in basso da fiori fertili, di colore da violaceo-olivastro fino a giallo-fosco e terminato all’apice da fiori sterili, lungamente peduncolati, colore malva.
Ambiente: Il Lampascione si rinviene dalla zona basale fino a ca. 2000 m di altitudine, negli incolti erbosi, nei pascoli e nei coltivi.
Parte utilizzata: Si consuma il bulbo, raccolto preferibilmente prima della formazione dello scapo fiorale, quando è ancora ricco di nutrienti.
Uso: Nell’Italia meridionale e in varie parti della Sicilia la tradizione fitoalimurgica include il Lampascione fra gli erbaggi più ricercati e appetiti; di contro, nel territorio etneo esso è poco utilizzato poiché non tutti gli abitanti lo considerano pianta edule. I bulbi del Lampascione si cucinano in vari modi, dopo aver eliminato le tuniche esterne coriacee.
Commercio: Inesistente nel nostro territorio.
Diffusione: Se sull’Etna il Lampascione è una pianta poco appetita, in alcune regioni dell’Italia meridionale, invece, come Puglia e Calabria, esso viene persino coltivato.
Notizie:
Ricette: Lessi