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DIPARTIMENTO
DI BOTANICA
Università di Catania


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UOMO E AMBIENTE

Preistoria
Età greca
Medioevo
Ultimi secoli

Medioevo

Nell'alto medioevo l'uomo è tornato ad abitare il sito di Pantalica-Hybla, mosso in primo luogo dalle stesse esigenze difensive che avevano determinato la nascita dell'insediamento preistorico.

Tra il V e l'VIII sec. d. C., un drammatico insieme di fattori (incursioni arabe, recessione economica, mala amministrazione bizantina, eccessiva pressione fiscale) spinge il proletariato locale a trasferirsi nelle zone montuose, stabilendovi piccoli agglomerati rurali in cui rete viaria, abitazioni, chiese, magazzini e stalle vengono tutti ricavati nella roccia, spesso ampliando le tombe preistoriche sulla base di nuove necessità funzionali.

A Pantalica, probabilmente intorno al VII sec. d. C., si sviluppano almeno tre villaggi di questo tipo, raccolti attorno a minuscoli oratori rupestri (San Micidiario, San Nicolicchio e del Crocefisso), in cui si intravedono ancora tracce di iscrizioni greche e raffigurazioni di santi. Le case sono costituite da ampi cameroni rettangolari, talora comunicanti fra loro in modo da creare dei veri e propri edifici sotterranei, razionalmente articolati.

Agglomerati simili si formano anche in altre aree prossime all'alto Anapo: ad esempio, in località Fosso Nocilla (Cassaro) e Vallone Arancio (Ferla).

L'architettura rupestre bizantina decade con la dominazione araba, che in parte ridisegna la mappa della geografia antropica, spostando le popolazioni entro centri corrispondenti grosso modo agli odierni comuni. Tuttavia, pur fra alterne vicende, la grotta-casa, luogo emblematico delle interazioni fra uomo ed ambiente montano, non viene mai del tutto abbandonata, costituendo un immobile di apprezzabile interesse almeno fino al Cinquecento.


Il villaggio bizantino di San Micidiario
foto di S. Cacopardi
Abitazione rupestre
foto di C. Milluzzo
L'oratorio rupestre di San Micidiario
foto di C. Milluzzo