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foto di Carmelo Milluzzo |
Classe Mammalia
Ordine Chiroptera
Famiglia Rhinolophidae
Specie Rhinolophus ferrumequinum Schreber
Morfologia Lunghezza testa-corpo 52 - 70 mm; apertura alare fino a 360 mm; avambraccio 50 - 61 mm. Peli del corpo di colorazione grigio chiaro-giallastra. Sella della foglia nasale a forma di violino; di profilo, angolo superiore sporgente, ma ottuso.
Ambiente Boschi, arbusteti e praterie, preferibilmente vicino l’acqua. Stazioni iblee di Rhinolophus ferrumequinum: Grotta Monello (Siracusa, località Spinagallo); Grotta Trovata (Sortino, località Pantalica); Grotta dei pipistrelli (Sortino, località Pantalica); Grotta Calafarina (Pachino, località Calafarina); Grotta del Gelso (Noto, località Gelso); Grotta del Gufo (Noto, località Cava San Marco); Grotta Sbriulia (Noto, località Sbriulia).
Biologia Migratore, predilige le cavità ipogee, ma in estate si rifugia anche nelle abitazioni abbandonate. Durante il riposo, si appende alle volte per i piedi ed avvolge le ali attorno al corpo a mo’ di mantello. Dà inizio alla caccia mezz’ora circa dopo il tramonto, ricercando coleotteri e lepidotteri crepuscolari e notturni; spesso sospende il volo temporaneamente per consumare le prede più grosse in un posatoio. Si accoppia sul finire dell’estate o in autunno ed i piccoli (uno, raramente due) vengono alla luce fra maggio e luglio, dopo una gestazione di settanta giorni.
Distribuzione Europa centrale e meridionale, Africa settentrionale, Asia.
Status Inserito dalla Convenzione di Berna del 1986 fra le specie in via d’estinzione. In Sicilia si conoscono una cinquantina di grotte ed una ventina di edifici che ospitano questo chirottero (B. Zava), ma soltanto in una decina di stazioni sono insediate colonie consistenti (un centinaio d’individui). Indagini tossicologiche effettuate su esemplari siciliani hanno rivelato una forte contaminazione da pesticidi organoclorurati.