frontespizio
premessa
ambiente fisico
uomo e ambiente
flora
vegetazione
fauna
bibliografia
cartina
introduzione
bosco ripario
querceto sempreverde
querceto caducifoglio
macchia bassa
gariga
prateria steppica
arbusteti e roveti
vegetazione delle rupi
pareti umide
praticelli effimeri
comunità delle sponde
comunità acquatiche
Ampi tratti della vallata sono caratterizzati da una prateria steppica marcatamente termo-xerofila, che colonizza suoli fortemente erosi, con affioramenti rocciosi più o meno estesi, rappresentando uno degli ultimi stadi di degradazione del bosco e della macchia.
In tale formazione, ascritta fitosociologicamente all'Hypparrhenietum hirto-pubescentis A. & O. Bolòs & Br.-Bl. in A. Bolòs 1950, il barboncino mediterraneo (Hypparrhenia hirta (L.) Stapf.) ha ruolo fisionomicamente dominante, insieme al barbone a due spighe (Andropogon dystachius L.), anch'esso ampiamente diffuso.
Fra gli altri elementi di questa prateria, va segnalata la ferula nodosa (Ferulago nodosa (L.) Boiss.), specie mediterraneo-orientale, che sembra differenziare un particolare aspetto dell'associazione.
In seguito alla distruzione delle leccete, si instaura una prateria steppica nettamente più mesofila, in cui dominano estesi popolamenti di tagliamani (Ampelodesmos mauritanicus (Poiret) Dur. & Sch.). A questa graminacea cespitosa si accompagnano, oltre a specie arbustive trasgressive delle originarie foreste e delle garighe, svariate emicriptofite tra cui l'elicriso ibleo (Helichrysum hyblaeum Brullo), caratterizzante endemismo che ha consentito l'individuazione dell'Helichryso-Ampelodesmetum mauritanici Minissale 1995.
Prateria a barboncino mediterraneo foto di Saverio Cacopardi |
Aspetto a ferula nodosa foto di Saverio Cacopardi |
Prateria a tagliamani ed elicriso ibleo foto di G. Marletta |